Come annunciato la Chrysler ha proceduto al rimborso totale dei prestiti concessi dai governi statunitense e canadese grazie all’aiuto di Fiat. L’immediata conseguenza di questa azione è l’aumento della partecipazione del gruppo torinese al capitale della casa automobilistica americana. La visita di Ron Bloom, assistente del presidente Obama in materia di impianti industriali, nello stabilimento di Sterling Heights, un sobborgo di Detroit, è stata occasione di una piccola cerimonia che celebra il rimborso totale da parte di Chrysler dei prestiti ricevuti. Tale rimborso ha visto uno spostamento di 7.6 miliardi di dollari (5.4 miliardi di euro), tal somma è stata finanziata in parte tramite nuovi prestiti a tassi più vantaggiosi, e in parta tramite un’iniezione di liquidità dovuta alla Fiat.
Dei 7.6 miliardi di dollari ne sono andati 5.9 al governo USA e 1.7 a quello del Canada, il rimborso è avvenuto con 6 anni di anticipo sulla fine del prestito. Le quote azionarie sono quindi così cambiate: gli USA sono passati dall’8.6% al 6.6, il Canada dal 2.2 all’1.7%, il sindacato UAW dal 59.2% al 45.7 e Fiat dal 30 al 46%, diventando attualmente l’azionista di maggioranza. Per celebrare l’evento, il presidente Barack Obama si recherà in visita allo stabilimento Jeep di Toledo (Ohio) il 3 giugno.