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Mercedes Classe S 250 cdi consumi ridotti

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Imponenti, lussuose e con grossi motori, per lo più V8 e V12 a benzina: così per molti anni sono state le berline di rappresentanza come Audi A8, BMW Serie 7 e Mercedes Classe S. Più di recente, 10-15 anni fa, le gamme dei motori delle ammiraglie si sono arricchite anche di unità turbodiesel, per allargare la fascia di clientela anche a chi è più attento ai costi di gestione.

Per ridurre le emissioni di CO2 la Mercedes ha applicato, per prima, il concetto di “downsizing” (motori di cilindrata più contenuta, ma con prestazioni pari a quelli più generosi, grazie alla sovralimentazione) anche a un'ammiraglia. La Classe S 250 CDI è la prima ad essere dotata di un motore a "soli" quattro cilindri 2.2 di cilindrata (foto sopra). Un “motorino” che grazie a due turbo è in grado di erogare 204 CV e ben 500 Nm di coppia a soli 1.600 giri e, secondo la Mercedes, permette alla Classe S 250 CDI di raggiungere i 240 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi. A fronte di una percorrenza media di 17,5 km/l e solo 149 g/km di CO2 emessa, valori solitamente riscontrabili su berline a cinque porte come la Volkswagen Golf.

con i suoi 76.650 euro, la Classe S 250 CDI costa circa 13.000 euro in meno della 350 CDI, e potrebbe ingolosire chi puntava a una Classe E potente e ben equipaggiata. Ma resta il fatto che il cliente tipo delle ammiraglie, in grado d'investire 100.000 euro per un'auto, fino ad oggi si è dimostrato meno sensibile ai costi di gestione e poco incline a rinunciare a un motore di prestigio.

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