lancia delta in America ma con marchio Chrysler
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Una torinese a Detroit. E la Delta che appare sullo stand Chrysler (con Fiat) del Salone di Detroit, ma con il marchio alato al posto dello scudetto sia sulla calandra cromata in stile 300C sia sul portellone dove è scomparsa la scritte Delta, segno che a Auburn Hills e Torino hanno già deciso di fare questo innesto, ma non sanno ancora quale nome dargli.
C’è però un’altra differenza ed è la tinta che abbandona il vezzo lancia del bicolore e sceglie un severo bronzo per la sua prima in terra americana. Per il resto la Chrysler Delta (o come si chiamerà) è perfettamente identica a quella italiana anche per i cerchi e per i fari, con quelli anteriori segnati inferiormente dai una linea di LED e quelli posteriori avvolgenti e a sviluppo longitudinale. A prima vista, non è stato neppure compiuto il necessario adattamento per le diverse norme di omologazione statunitensi, né la struttura è stata modificata per proteggere i passeggeri dalle diverse e più severe prove di resistenza in caso di incidente.
C’è però un’altra differenza ed è la tinta che abbandona il vezzo lancia del bicolore e sceglie un severo bronzo per la sua prima in terra americana. Per il resto la Chrysler Delta (o come si chiamerà) è perfettamente identica a quella italiana anche per i cerchi e per i fari, con quelli anteriori segnati inferiormente dai una linea di LED e quelli posteriori avvolgenti e a sviluppo longitudinale. A prima vista, non è stato neppure compiuto il necessario adattamento per le diverse norme di omologazione statunitensi, né la struttura è stata modificata per proteggere i passeggeri dalle diverse e più severe prove di resistenza in caso di incidente.
Nessuna parola sui motori, ma l’1,4 litri MultiAir e l’1,8 litri a iniezione diretta, entrambi turbo sono tra i sicuri candidati, magari accoppiati al nuovo cambio a doppia frizione DCCT. Ma questa Delta piacerà agli americani? È questo il motivo della sua presenza a Detroit e i giorni che separano oggi dal 24 gennaio prossimo daranno una risposta a Sergio Marchionne e Olivier Francois, il manager francese che, da quando è partita la presa di Chrysler, ha una mano sul timone della Lancia a Torino e un altro a Auburn Hills per guidare il rilancio di tutti i marchi Chrysler principalmente attraverso il travaso di motori e pianali per le vetture di dimensioni e consumi contenuti che mancano su quel lato dell’Atlantico.