Aston Martin DBS
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L'intera struttura prevede, rispetto alla DB9, un alleggerimento complessivo: con dimensioni abbastanza importanti (4.721 mm di lunghezza, 1.905 mm di larghezza, 1.280 mm di altezza, 2.740 mm di passo), la vettura pesa 1.695 kg, contro i 1.800 della versione da cui deriva. Il risparmio di peso è ottenuto grazie all'impiego abbondante di lega leggera in magnesio, alluminio e fibra di carbonio (quest'ultima, ad esempio, nel cofano motore o nelle portiere), sia per la carrozzeria che per le parti meccaniche; risultati ancora migliori possono essere ottenuti con alcuni opzioni specifiche, come ad esempio i sedili alleggeriti di circa 20 kg con gusci in fibra di carbonio. Oltre alle qualità strutturali, un buon comportamento stradale è garantito dalle sospensioni a quadrilateri attive a gestione elettronica (Adaptive Damping System), che prevedono un'impostazione più sportiva e una più confortevole; anche il DSC, controllo elettronico di stabilità, ha tre posizioni selezionabili (sempre attivo, Track Mode che interviene in modo meno invasivo, e del tutto inattivo).
MOTORE: QUELLA SINFONIA DI V12
Punto di forza della vettura resta il poderoso V12 6 litri 48 valvole, costruito artigianalmente e sottoposto ad opportuno tuning rispetto a quello "base" della DB9, come già avvenuto sulla DBR9 da corsa, soprattutto operando sui condotti di aspirazione: la potenza passa da 455 a 510 CV a 6.500 giri/min, più o meno con la medesima coppia massima (570 Nm) ma ad un regime più alto (5.750 anziché 5.000 giri/min). Le prestazioni sono conseguentemente elevate, nonostante il peso complessivo comunque non ridottissimo: la velocità massima dichiarata è di oltre 300 km/h e l'accelerazione da 0 a 100 è pari a 4,3 secondi (5,1 il valore per la DB9). La trazione è ovviamente posteriore, il cambio al retrotreno è meccanico a sei marce (quello che, a quanto sembra, Daniel Craig non era abituato ad utilizzare...), mentre i freni carboceramici realizzati da Brembo sono da auto da competizione, e al debutto su una Aston Martin stradale: 398 mm di diametro con pinze a 6 pistoncini davanti, 360 mm e pinze a 4 pistoncini dietro, in bella evidenza sui cerchi in lega a 10 razze da 20".
Ovviamente, anche il prezzo dell'Aston Martin DBS è esclusivo: 243.300 euro è quello dichiarato, ovviamente nella configurazione di base. E, come ogni "auto-simbolo", le piace farsi aspettare: i tempi di consegna sono di circa due anni e mezzo
MOTORE: QUELLA SINFONIA DI V12
Punto di forza della vettura resta il poderoso V12 6 litri 48 valvole, costruito artigianalmente e sottoposto ad opportuno tuning rispetto a quello "base" della DB9, come già avvenuto sulla DBR9 da corsa, soprattutto operando sui condotti di aspirazione: la potenza passa da 455 a 510 CV a 6.500 giri/min, più o meno con la medesima coppia massima (570 Nm) ma ad un regime più alto (5.750 anziché 5.000 giri/min). Le prestazioni sono conseguentemente elevate, nonostante il peso complessivo comunque non ridottissimo: la velocità massima dichiarata è di oltre 300 km/h e l'accelerazione da 0 a 100 è pari a 4,3 secondi (5,1 il valore per la DB9). La trazione è ovviamente posteriore, il cambio al retrotreno è meccanico a sei marce (quello che, a quanto sembra, Daniel Craig non era abituato ad utilizzare...), mentre i freni carboceramici realizzati da Brembo sono da auto da competizione, e al debutto su una Aston Martin stradale: 398 mm di diametro con pinze a 6 pistoncini davanti, 360 mm e pinze a 4 pistoncini dietro, in bella evidenza sui cerchi in lega a 10 razze da 20".
Ovviamente, anche il prezzo dell'Aston Martin DBS è esclusivo: 243.300 euro è quello dichiarato, ovviamente nella configurazione di base. E, come ogni "auto-simbolo", le piace farsi aspettare: i tempi di consegna sono di circa due anni e mezzo